venerdì 28 dicembre 2012

Due idee flessibili e unisex.

Carissime, come state? Tutto a posto? Avete lavato la tovaglia rossa? Sistemato i bicchieri di cristallo? Conservato la carta dei pacchetti regalo (quante saremo che conserviamo la carta dei pacchetti?!)?
A proposito, avete mai pensato a quanto incida sulla nostre spese la "voce regali"? Non solo quelli di natale, ma anche  quelli  per i compleanni, anniversari, feste della mamma, comunioni, cresime, lauree...?Al giorno d'oggi le occasioni per donare sono tantissime, e ,sono tantissimi anche i fattori che ci condizionano nella scelta: il nostro budget può essere limitato,  non abbiamo idee, non abbiamo l' umore giusto per pensare a qualcosa di carino e diverso dal solito; e finiamo per comprare le solite cose che, con molta probabilità, finiranno dimenticate in un angolo.
Proprio per questo, fresca fresca do spacchettamenti, vi lascio due idee inusuali  viste in queste feste, che, forse, vi potranno tornare utili in altre occasioni.
 Le ho definite flessibili perchè, aggiungendo o togliendo dei pezzi ,si può modificare la spesa e, unisex, perchè sono adatti sia a  uomini sia a donne ( spiegazione inutile, mi sa!).

La prima, è il regalo che ha fatto un carissimo amico, alla sua fidanzata appassionata di giardinaggio: come potete vedere dalla foto, ha acquistato un cestino di quelli foderati di materiale plastificato, (che quindi sarà usato come porta vaso)  e dentro ci ha sistemato paletta e rastrello, zappetta e annaffiatoio,  piantabulbi e guanti, forbici e rotolini di fil di ferro. Il tutto è stato confezionato con cellophane  trasparente e un bel  fiocco rosso come i classici cesti natalizi. L' effetto era davvero delizioso e il dono  è stato molto apprezzato.  Si possono togliere dei pezzi se il budget è limitato, si può sostituire il cesto con un bel vaso di coccio o un porta vasi in ceramica, si possono aggiungere bulbi o bustine di semi; insomma ci sono davvero tante possibilità di renderlo personale.... e rimane comunque un' idea utile e durevole.

La seconda  è, anche questa, un piccolo set per..lavare l' auto. Dentro un bel secchio di plastica rossa sono finiti shampoo e spugna, lucidacruscotti, straccetto  in microfibra, spray per i vetri e un profumatissimo arbre magique.
Anche questa potrebbe essere un' idea carina per la festa del papà o un dono bene augurante per l' amica che ha preso la macchina nuova. La spesa è abbastanza contenuta e si può aumentare o diminuire con poche mosse.
E i vostri regali come sono andati? Avete fatto o ricevuto dei regali particolari? Avete visto qualcosa di carino che vi ha fatto pensare: questa idea me la devo ricordare?



giovedì 20 dicembre 2012

Un presepe "di famiglia".


Carissime,
ho la fortuna di far parte di una famiglia  che ama sperimentare e  far le cose con le proprie mani. Infatti  ogni volta che in casa dobbiamo fare qualche acquisto la domanda di rito è:... e se ci provassimo noi? Questo naturalmente ha tanti lati positivi, e.... qualche lato negativo, che col tempo vi spiegherò, ma porta comunque una vitalità continua nella vita di tutti i giorni.
 Quindi, quando qualche anno fa,  mio figlio, allora  adolescente, si propose per costruire una base per il presepe, che di anno in anno vagava per casa, non potemmo (io e mio marito) che appoggiare la su iniziativa.  Quello che vi mostro in queste foto  è il risultato di quel lavoro: niente da esporre ad un concorso per "il più bello della città", ma un lavoro piacevole e solido, che ogni Natale viene tirato fuori  con grande orgoglio; e al quale, tutti quanti, chi con idee, chi con consigli, chi con vero e proprio aiuto pratico,  abbiamo collaborato.

Ma  la "firma"è quella del mio figlio maggiore che ogni anno con pazienza, risistema, aggiusta o modifica la sua creatura

Ha realizzato la base ( fatta di tavole riciclate) a scala in modo da restringere lo spazio e poter nello stesso tempo creare un piccolo paesaggio.  Ha applicato con la colla a caldo pezzi di corteccia  e sughero per simulare un paesaggio roccioso.

Con pezzetti di compensato ha fatto varie casette, la bocca del forno, due negozi . Alcune canne tagliate e pulite hanno imitato un tetto. Sempre pezzetti di legno o sughero per fare le scalette. Con il Das ha imitato le sagome dei mattoncini.




E ora.....poichè penso che difficilmente riuscirò a pubblicare qualcosa prima del 25, approfitto di questo post per  farvi gli auguri: che sia un Natale di gioia e serenità nel quale trovare un poco di pace dall' affanno di tutti i giorni. Siete  nel mio cuore e vorrei abbracciarvi una ad una per farvi di persona questo augurio. Carla 

venerdì 14 dicembre 2012

Buona solidarietà.

Carissime,
girando per i vostri blog resto incantata da tutto il fermento che vi trovo: ghirlande, regali ,pacchetti, decori, tutto accompagna gioiosamente al Natale che fra pochi giorni verrà festeggiato in tante case.
Ma si può pensare allo sfolgorio del Natale, alle sue parte visibile, senza pensare almeno un pochino alla solidarietà?
 Se abbiamo fatto qualche donazione, anche in tempi remoti, le nostre cassette delle lettere probabilmente traboccano di buste che ci invitano a donare qualcosa: per i poveri di casa nostra, per i poveri dei paesi lontani,  per la ricerca, per gli animali abbandonati, per la cultura. E se  facciamo parte di quel mondo che può permettersi una tavola imbandita e i regali sotto l' albero, difficilmente resteremo insensibili a questi inviti.
 Ma,  un ma è davvero inevitabile, se la tavola imbandita e i doni sotto l' albero, sono frutto del nostro lavoro e   di tanti sacrifici,   sicuramente ci poniamo il problema di dove indirizzare i nostri soldi. Il nostro cuore vorrebbe donare ma la nostra ragione ci suggerisce di ponderare bene, per non privare del nostro modesto aiuto il vero bisogno, e non gli ingranaggi di una macchina che usa i nostri denari per arricchire  se stessa.
Non è facile distinguere il buono dal cattivo, e, a volte, per la paura di essere imbrogliati si finisce per non fare nulla, pur a malincuore.
E se  provassimo per prima cosa  a guardarci intorno? Ci sono tante piccole associazioni silenziose e benefiche che saranno ben liete di spiegarci il loro operato. Chissà, magari un amico, o un collega di lavoro, impiega il suo tempo libero a fare il volontario, e noi non abbiamo mai pensato di chiedergli nulla.
Anche nelle scuole si organizzano raccolte di viveri ( e non sono soldi!) e beni di prima necessità  per i bisognosi , basta un pochino di spesa, per aiutare tante famiglie. Anche  in questo caso possiamo andare alla sede delle varie associazioni che promuovono queste iniziative, e chiedere informazioni "sul campo".
E perchè non portare  qualche piccolo indumento (body, tutine) nel reparto maternità  dell' ospedale più vicino? Le infermiere hanno occhi attenti e cuori grandi, e sapranno trasferire con competenza ciò che ricevono, a chi ritengono possa averne bisogno.
 Tante persone poi  aiutano gli animali in maniera privata, con una sensibilità unica  per queste creature abbandonate.  Qualche scatoletta, un paio di copertine vecchiotte, consegnate personalmente, saranno una boccata d' ossigeno per chi sacrifica i suoi denari in maniera tanto generosa.
Questi sono solo dei piccoli e incompleti spunti, ma, son sicura che non è difficile entrare in contatto con chi fa del bene, e assicurarsi personalmente che ciò che diamo si trasformi veramente in un aiuto concreto.
Lo so che pensate che di questi tempi non ci si può fidare più di nessuno, ma non crediate che nel passato le cose andassero meglio. Per quale motivo pensate che i Re Magi siano andati di persona, affrontando quel lungo viaggio, a consegnare i doni a Gesù Bambino??? :o)

mercoledì 5 dicembre 2012

Per un pugno di litri.





Carissime,
se pensate che questa bottiglia da litro piena d' acqua, sia pronta per essere portata in tavola, vi sbagliate di grosso.Infatti sta per finire dentro la cassetta di raccolta dell' acqua del water.

 So bene che l' ideale sarebbe avere una di quelle cassette a doppio flusso, da utilizzare a seconda delle necessità, o una di quelle che recuperano l' acqua  del lavaggio della lavatrice, ma, quando questo non è possibile, una di queste bottigliette infilate dentro la cassetta ( mi raccomando attenzione che non sia a contatto con il galleggiane o altre parti mobili) ci permette di risparmiare almeno un litro d' acqua ogni volta che pigiamo il nostro pulsante. Lo so che può sembrare poca roba, però, se prendiamo, per  esempio,   una persona che vive da sola e lavorando fuori casa tutto il giorno, tira lo sciacquone solo due volte  ,  risparmierà i 2 litri che moltiplicati  per 365 giorni  ci danno  730 litri , litri che sarebbero finiti inutilmente in fogna con un pò di ...pipì.

 E se anche voi non avete la lavastoviglie, e fate quindi i piatti a mano, acquistate una bacinella  un pochino più piccola della vaschetta del vostro lavandino, ed utilizzatela per il lavaggio . Anche questo è un modo facile per dimezzare di circa il 50% il consumo di acqua. Per non essermi d' impiccio, la sistemo sotto il lavandino e ci metto dentro il cestino dell' umido.
Riepilogando:  a casa mia  (visto  che siamo in cinque) riesco a risparmiare 10 litri di acqua  al giorno sul tiraggio dello sciacquone, più 8 litri  di risparmio, per lavaggio piatti a pranzo e cena , per cui arriviamo a 18 litri al giorno,  540 litri al mese e 6480 litri all' anno. Per me, che non sono mai stata un genio in matematica, è ...una gran bella soddisfazione!

lunedì 26 novembre 2012

Da mono a bi...


 Non ho una grande passione per i prodotti monouso; pur ritenendoli necessari in certi casi ( le siringhe per fare le iniezioni, i guanti del chirurgo e così via) provo sempre un vago senso di colpa quando scelgo di usare piatti di plastica e tovaglie di carta.

E così.. pensando che l' impatto ambientale di questi prodotti  è veramente alto ,  non posso non provare a farli fare un giro un pochino più lungo, prima di gettarli nella spazzatura.

Sappiate quindi  che il guantino di plastica che prendo al supermercato per scegliere  la frutta o la verdura, me lo porto a casa , lo sistemo in una scatolina,  e mi torna utile in tante occasioni: sbucciare qualche patata o un frutto che macchia le mani , toccare qualche prodotto irritante, pulire dove ha sporcato il mio gatto e cosi via. Invece di prendere un guanto nuovo di zecca, prendo quello, e lo butto dopo averlo veramente sporcato! se per il lavoro che devo fare risulta troppo largo, e rischio di perderlo,  ci metto un elastico e risolvo il problema.E se voglio un pochino di protezione in più posso anche  infilarne  uno dentro l' altro.

Le buste trasparenti  della frutta e verdura non le butto subito alla plastica, casomai le riempio di  altra plastica per buttarla alla differenziata. Se sono leggermente danneggiate da qualche picciolo,anche qui le rinforzo infilandone una dentro l' altra. Le uso nella pattumiera del bagno  o in altre pattumiere piccole. Le avvolgo intorno ad un contenitore o ad una busta che va in freezer, per far si che un alimento con un odore forte non  lo trasmetta anche ad altri cibi...

E se voi, o qualcuno della famiglia, va al bowling, riportate a casa le calzine usa e getta: io, dopo averle lavate, le uso per avvolgere i piedi dopo aver messo  la crema idratante o come calzine di emergenza da tenere in macchina o nella borsa. E per finire saranno dei piccoli stracci per lo sporco più sporco, e finiranno nella spazzatura insieme al  famoso guanto di cui vi parlavo prima.

martedì 20 novembre 2012

......di regali,Natale, e acquisti

Care lettrici, girando in rete, mi sono imbattuta nel post di Mari  del bellissimo blog "the colours of the seasons", sui regali di Natale; e poichè appoggio la sua  iniziativa, voglio aggiungere anche io la mia, seppur piccola ,voce al coro.
Se vogliamo che il Natale sia una festa per tutti, anche per l' artigiano che crea oggetti unici, per chi si ostina a  produrre del buon cibo senza inganno, per l' hobbysta che con le sue proposte  esprime la sua vena creativa e , per il libraio libero e indipendente che vi ascolta e vi consiglia il libro ideale per il vostro destinatario, acquistiamo da loro i i nostri regali di Natale . Premiamo il loro lavoro, il loro impegno, le loro ricerche, le loro conoscenze e  la loro sapienza, con il nostro acquisto.
 Le multinazionali del regalo luccicante e perfetto, freddo e impersonale, per quest' anno dovranno  fare a meno di noi.

giovedì 15 novembre 2012

Una base mobile per la scuola...e non solo!





Se avete un figlio che per motivi di studio fa  disegno tecnico, saprete sicuramente  quanto sia importante avere una base ampia e  perfettamente liscia, sulla quale non solo appoggiare, ma addirittura  fissare, il foglio con lo scotch eliografico.
Tuttavia può capitare che  la scrivania o il  tavolo di casa non abbiano un piano così perfetto,  forse hanno qualche ammaccatura o dislivello,  e rischiano quindi  di rovinare irrimediabilmente la perfezione delle linee, buttando all' aria il faticosissimo :o) lavoro di molte ore!!!






Si può rimediare a questo  inconveniente acquistando per pochi euro ,un bel pezzo di compensato ( le foto vi mostrano il tipo ), che, appoggiato al ripiano difettoso e usato quindi come base, permette di ottenere delle linee così precise da fare invidia anche al professore.




Se lo studente vuole interrompere il suo lavoro per riprenderlo magari in un secondo momento, può appoggiare base e disegno (senza bisogno di staccarlo), dove preferisce, e liberare così la scrivania per fare altro.



Un appoggio  di questo tipo può essere utile, inoltre, a chiunque abbia bisogno non solo di avere una base senza difetti, ma, anche a chi,    ( penso a chi deve ricalcare un ricamo o lavorare su uno schema)  non ha un tavolo tutto suo dove "abbandonare momentaneamente" le sue opere già fissate .
(Vi lascio un ulteriore suggerimento: lo scotch eliografico, che ha un prezzo piuttosto elevato, può essere sostituito dalla carta gommata; l' unica accortezza da seguire è quella di staccarla dal foglio moooolto lentamente!)


mercoledì 7 novembre 2012

Un vestito nuovo per la scarpiera.




E' da un pò di tempo che cerco una scarpiera nuova. Quella  vecchia ormai è insufficiente alle esigenze della famiglia,  e nel frattempo le scarpe "in eccedenza"  vagano da un posto ad un altro senza fissa dimora:conservate ordinatamente nelle scatole, messe in fila nel bagno, o  dimenticate più o meno strategicamente sotto i letti . Sicuramente se avessi più tempo per farmi un giro nei negozi  avrei trovato ciò  che mi serve, ma quelle che ho visto finora sono o troppo alte, o troppo lucide, o troppo piccole, o con le ante a ribalta adatte a contenere solo mocassini e scarpe da ginnastica.

L' altro giorno mi son ricordata  che nel ripostiglio, usata per riporre le scarpe fuori stagione ,  c' era ancora  la mia  prima scarpiera acquistata ben 23 anni fa.L' ho svuotata del contenuto e  ho potuto notare che la struttura era ancora in buono stato,  da li è partita l' idea di farle un vestito nuovo. 



Ho  preso per bene le misure e  sono andata in negozio con lo schemino,  qui una gentile commessa basandosi sul mio disegno, ha tagliato la giusta  quantità di stoffa in modo da non avere inutili residui . Ho tagliato le varie parti che mi servivano, cioè  3 rettangoli stretti (per i lati  e il "sopra" )e due larghi (davanti e dietro), che ho unito con delle semplici cuciture. Ho arricciato il pannello davanti, perchè essendo una stoffa molto leggera, rischiava di non coprire bene l 'apertura e di restare troppo svolazzante.Sotto  ho lasciato  il vecchio rivestimento in plastica per rendere il tutto più stabile e robusto.



Ho fatto ancora due striscioline con la stessa stoffa  che  fissate ai lati e unite da un fiocco mi permettono di stringere i lati e tenerli più chiusi. 

Col senno di poi avrei fatto bene a scegliere una stoffa più pesante che cadesse meglio e probabilmente  mi avrebbe evitato  di fare l' arricciatura, me essendo una soluzione provvisoria mi accontento di  questa.

 Con poco più di dieci euro utilizzerò ancora per qualche tempo questo vecchio mobile, dove le scarpe stanno comode e sopratutto nascoste.

sabato 27 ottobre 2012

Vicino...lontano...vicino!







Se siamo stati,  non dico bravissimi, ma anche semplicemente  dei discreti  studenti, non sarà mancato, in mezzo ai nostri libri e  quaderni, penne e righelli, un diario o un agenda, utili  per segnare  i compiti da fare a casa, le pagine da studiare , l' orario delle lezioni,  gli indirizzi e i numeri di telefono dei compagni, e magari qualche auto esortazione tipo: STUDIA BENE CHE LA PROF INTERROGA!!!!!


 Quella semplice lista era  un'  aiuto per la nostra memoria, per l' organizzazione delle nostre serate ( che avremmo molto più volentieri organizzato in altro modo!),  un gran risparmio  di tempo (molto più lungo cercare tra le pagine di quaderni e libri, gli esercizi da fare)  e di denaro ( niente telefonate ai compagni che prendevano coscienziosamente nota degli esercizi da svolgere). 


Ecco... sarà che sto crescendo (leggi invecchiando!), che la mia famiglia è abbastanza vivace, che la mia vita è piena di imprevisti e  di impegni, che mi accorgo  con il passare del tempo ,di  apprezzare sempre di più le liste. 
Infatti ogni volta che per pigrizia evito di prendere appunti e  mi  baso solo sulla mia  memoria, finisce che mi scordo qualcosa  di importante  da fare... ... da comprare.... o appunto, semplicemente da ricordare.
Quella che sto  aggiornano maggiormente  in questo periodo,  è la lista per Natale, per quella festa che è appunto, come dice il titolo del post, lontana ancora, ma.... quasi vicina.



In realtà più che una lista è proprio un quadernino (si lo so è abbastanza kitsch!), dove,  durante l' anno, segno qualche appunto: persone nuove a cui voglio fare un regalo, magari per sdebitarmi di una cortesia, o perchè, mi sono diventate care;  idee regalo prese  da un giornale, da un giro in internet o  da una chiacchierata.
Eh si, perchè può anche capitare che, sotto l' ombrellone, la nostra migliore amica ci confidi che ha un angolino della casa dove vorrebbe mettere un oggettino speciale;o magari nostro figlio ci dica, a settembre, che gli piacerebbe un abbonamento ad un giornale di auto e moto. E queste idee, quando arriva Natale, chi se le ricorda più??!
Ecco io le segno qui  , e quando decido di dar via agli acquisti,  do uno sguardo e ...metà della fatica è già fatta!
Perchè, diciamoci la verità, molto spesso l' impegno  maggiore non è nel comprare il regalo, ma proprio nel pensarlo, affinché la persona che lo riceve capisca che abbiamo captato  il suo desiderio; o rimanga  stupita da quel pensiero originale ma adattissimo a  lei, e non acquistato  in fretta e furia per un semplice dovere da compiere.



Cerco anche di mettere più idee possibili, e di prezzi diversi, in  modo da poter scegliere in base al mio budget, che può variare di anno in anno.


Una volta fatto l' acquisto, scrivo   quello che ho preso, quanto l' ho pagato,   e tutto quello che mi può tornare utile per il futuro, ed   evitare di ricomprare la stessa cosa o qualcosa di molto simile.

Chissà se, tra voi che leggete,  c' e qualcuno  che ama far le liste o se  avete, al contrario di me,  una memoria che.... vi soccorre sempre. 
Se vi fa piacere..fatemi sapere. 

domenica 14 ottobre 2012

Il discount e la scatoletta placebo.




Care lettrici (se ancora ne è rimasta qualcuna dopo questa lunga assenza forzata),
 continuando a parlare di luoghi dell' acquisto, oggi voglio fare due chiacchiere sui  discount, che, come dice la parola stessa, sono "i negozi dello sconto".
I discount fanno un pò categoria a se, per quanto riguarda le preferenze: c' è chi li ama alla follia, e vi acquista carrelli interi di roba, e c'è chi storce il naso solo a sentirne parlare,  li giudica- "luoghi dove vendono solo schifezze"- e mai si sognerebbe di andare a prenderci neppure un pacco di zucchero.
In effetti appena nati avevano un' aria piuttosto spartana, al limite dello squallore, con grandi quantitativi di merce (..grandi più dal punto di vista della quantità che da quello della varietà) lasciati dentro gli scatoloni aperti malamente, e poggiati  direttamente sui pallet di legno;quasi assenti gli scaffali, un minimo di colore e di senso estetico.
Ora  le cose sono  decisamente cambiate, e non abbiamo più quella triste sensazione di entrare in uno spaccio militare.

Il discount può vendere sia prodotti di marche famose affiancati da prodotti  di marche sconosciute, oppure i PAM, cioè prodotti  con il marchio esclusivo della catena (grazie Niky-Feltrolilla!).

 La merce del discount costa decisamente meno, e questo perchè vi sono delle scelte organizzative che favoriscono questo risparmio:
1) il personale è limitato:  la merce è esposta direttamente dentro scatoloni senza che, commessi atletici, la sistemino  pacco per pacco negli scaffali.
2) di solito manca il reparto macelleria o pescheria (non sempre però), sostituito da prodotti già confezionati e sistemati nei banchi frigo
3) stessa cosa per gli affettati  e formaggi che vengono venduti sottovuoto(dove necessario) e, molto spesso, in pezzature  grandi.
4) limitata è anche la pubblicità: nessun testimonial famoso e strapagato, sostituito da qualche passaggio veloce in TV, o qualche pagina di giornale, magari con le offerte della settimana, e il solito volantinaggio porta a porta.
5) niente carte fedeltà e quindi niente regali con raccolta punti; il risparmio non viene trasformato in oggetti, ma rimane direttamente nelle nostre tasche.
C' è un reparto frutta e verdura, di solito ben fornito, e poi tutta una serie di cesti che offrono prodotti di vario genere: dalle lenzuola alle ciabatte, dai set di cacciaviti alle sveglie . Questi prodotti di solito arrivano in stock per cui una volta esauriti  verranno sostituiti da prodotti di diverso tipo.




Se  ancora  non avete provato  i prodotti discount ma vi sembra tempo di fare un tentativo, cominciate con i piccoli acquisti: lo zucchero ha lo stesso sapore con tutte le marche, il sale, i prodotti tipo carta igienica o rotoloni, i tovaglioli, l' acqua demineralizzata. Provate ad assaggiare i biscotti ,controllate l' etichetta  e vedete se sono di vostro gusto. Cerchiamo di non avere pregiudizi: se nel brick  troviamo scritto 100% ananas senza zuccheri aggiunti,  non sarà così diverso da un succo di una marca famosa, che costa però 2 euro in più. Assaggiamo e giudichiamo ...dopo!
Possiamo a rotazione  assaggiare i formaggi,  gli yogurt, la maionese e così via. Controlliamo i pesi ( di solito  i prodotti del discount danno più prodotto per lo   stesso prezzo).
Non tutto sarà di nostro gusto, ma se siamo persone di buon senso ,sappiamo già, che non è mai bastato un nome famoso a rendere buono un prodotto.


A casa  mia "i grandi esperti del gusto" sono  i due maschi presenti, per cui quando devo proporre un prodotto sconosciuto e sospetto che la marca farà la differenza per il loro giudizio,  agisco d' astuzia. Se si tratta, per esempio, di una scatoletta di pesce,  la svuoto in un piatto e butto immediatamente il contenitore,  la porto in tavola come si trattasse della solita roba e aspetto le reazioni. Se non arriva nessuna reazione, vuol dire che il prodotto placebo va bene  e continuo a comprarlo con grande gioia del mio portafoglio,se invece si lamentano del sapore, almeno son sicura che il giudizio non è un pregiudizio e ci metto una pietra sopra.

Attenzione però anche qui a non farci prendere la mano: se il prodotto costa meno non è che ne dobbiamo prendere più del necessario.Se risparmiamo sul formaggio non dobbiamo "investire" subito il nostro risparmio su due pacchi di patatine.
Attenzione anche ai cesti con gli stock! questa merce è una grande tentazione: giochini che attirano i bambini , pentolame di varie forme, misure e colori che ci vedono già ai fornelli,  vaporiere e friggitrici  a prezzi stracciati. Riflettiamo se veramente sono oggetti che ci servono e non dimentichiamo che di "super offerte irripetibili"...è pieno il mercato.
Prima di finire questo post voglio aggiungere una cosa: poiché molti prodotti freschi         dei discount sono confezionati nella plastica, stiamo particolarmente attenti al riciclo delle confezioni.Risparmiare la  spazzatura non riciclabile è il più importante investimento che possiamo fare.




giovedì 20 settembre 2012

La signora Giovanna non c' è più..



...e neanche la signora Graziella e  il signor Antonio, insomma tutti quei commercianti che davano un ' aria familiare al negozio e che erano i responsabili in prima persona del rapporto con i fornitori, di quello con i clienti, dei prezzi, dei conti, degli orari, della disposizione degli scaffali, della pulizia e sopratutto di dare una coccola e una  caramellina al latte ai bambini, in modo che la loro mamma restasse una loro affezionata cliente .
 Oggi  invece si va a far la spesa alla Conad o alla Crai o alla Coop,   insomma si va in un negozio  di una catena ben definita, dove si segue una linea di commercio ben precisa. Ma..  il passato è passato, e i rimpianti servono a ben poco, per cui vediamo come possiamo organizzarci   con quello che abbiamo.
 Il supermarket preferito è di solito quello più vicino a casa, o al luogo di lavoro, e già questo ci porterà a risparmiare la "quota carburante" che invece spenderemmo  per spostarci in luoghi più lontani. 

Avere uno o due supermercati dove fare più spesso i nostri acquisti, ci porterà a conoscere scaffali e disposizioni a memoria e quindi oltre ad un risparmio di tempo, anche  a vagare meno tra le corsie, e  rischiare di comprare cose che non sono nella nostra lista. 

Ormai anche nei piccoli centri molti  supermercati fanno l' orario continuato, per cui se andiamo in  un momento di calma, possiamo controllare meglio le etichette e  i   prezzi a kg o al litro che si trovano sempre indicati nel cartellino esposto. Infatti è bene non fidarsi della grandezza della confezione ma leggere il quantitativo esatto di prodotto per poter fare dei raffronti.

 Ricordiamoci che i gli articoli con il marchio "della casa" , che hanno quindi un prezzo inferiore, sono perlopiù di ottima qualità : olio, pasta,  farina, dolciumi, sono prodotti da ditte affermate  che li confezionano espressamente per marchi  che li richiedono.

Ricordate che i prodotti meno cari sono quelli più scomodi da raggiungere (piani alti e piani bassi dello scaffale), quindi  se cerchiamo un prodotto a buon prezzo, ci tocca fare  un po di ginnastica: ad altezza di sguardo solo le cose più care o più "trendy". 

Possiamo approfittare dei prezzi lancio o delle vendite associate  per testare un nuovo prodotto;  acquistiamolo in  una confezione piccola, se restiamo deluse almeno..... finirà presto...e inquineremo meno





E per finire vi passo un' idea che applico in tutti i negozi dove faccio i miei acquisti: tenere sempre un buon rapporto con il personale che lavora nel negozio; e questo,  non solo per una scontata questione di buona educazione, ma anche perchè, chi meglio di loro conosce la provenienza, la freschezza o la qualità di un prodotto? Chi sente chiacchiere e commenti dei clienti sulla merce che vende? Non limitiamoci a chiedere  se è buono ciò che abbiamo intenzione di comprare (quale commerciante vi direbbe mai di no?!), ma, se chiediamo quali dei prodotti ci sono esposti sia per loro il migliore, vi daranno sicuramente un buon consiglio, sapendo che si stanno esponendo in prima persona nel darvi quel giudizio.

lunedì 10 settembre 2012

grande- SUper -MEGA spesa!!







Sistemate  al fresco e al buio le mie bottiglie di passata, continuo oggi a chiaccherare di spesa e risparmio. Chiarito che le differenze di prezzi  tra negozio e negozio sono notevoli,  voglio soffermarmi su quelli che sono   oggi , i luoghi dell' acquisto per eccellenza, i grandi santuari dello shopping, le cattedrali della spesa,le basiliche del commercio (ho un pò esagerato eh?!) : i Centri Commerciali.



Il centro commerciale, come ben sa chi li frequenta anche sporadicamente, ha al suo interno oltre una serie di negozi ( abbigliamento, calzature, gioiellerie, bar, ristoranti...)  il grande Ipermercato     che, anche lui, ha, a sua volta, al suo interno, un panificio, una macelleria, una pasticceria, una pescheria...come una grande matrioska che non finisce mai di stupirci. 
 I punti di forza del centro commerciale  sono: l' ubicazione ( di solito sono posti alla periferia della città),  l' abbondanza di parcheggi, l'  orario continuato , l'enorme varietà di prodotti,  le offerte strepitose.
Ma, anche qui, non agiamo passivamente  e, da buon consumatore consapevole,  continuiamo le nostre analisi. Controlliamo sempre i prezzi: ci sono catene più convenienti e catene meno convenienti, conserviamo lo scontrino e studiamolo attentamente e magari facciamo un giro di ricognizione in  centri raggiungibili con la stessa facilità.

 Teniamo conto che , al centro commerciale ci arriviamo con la macchina, per cui ricordiamoci che anche  la spesa del carburante  (che di questi tempi non è da sottovalutare) andrà ad intaccare il nostro risparmio.Negli ipermercati  troviamo praticamente di tutto per cui attenzione, che ogni acquisto inutile vanifica il risparmio sull' utile. Se ci ritroviamo tra le mani l' ennesima caffettiera colorata, o la terza bustina portafazzoletti di Hello Kitti forse è meglio passarci alla larga  se vogliamo economizzare.





Le offerte sono veramente mega offerte, nel senso che spesso,  a ottimi prezzi, ci offrono solo quantità industriali di prodotti : treni di detersivi, tir di candeggina, ettolitri di shampo, autobotti di Coca Cola, chili di grana e cosce intere di prosciutto. Allora anche in questo caso fermiamoci un attimo e pensiamo:  quello che mi offrono in offerta è il detersivo che conosco? quello che uso da anni,   che so già che non mi stordisce con il suo odore, che non mi crea allergie? Allora lo metto nel carrello :  farò sicuramente un affare .Ma se è un prodotto nuovo o che non conosco, che non so se soddisfa le mie esigenze, che rischia di non piacermi e di essere abbandonato in un angolo della lavanderia perchè rischiare ? Finirei per buttare i miei soldi e sprecare risorse inutili. Lo userei malamente, magari in maniera scorretta e inquinante per consumarlo prima. Stesse domande  per i prodotti di igiene personale e quindi prendo il mio shampoo  preferito o la crema per le mani  in pacco doppio perchè divido la spesa con la mamma . 
Anche per ciò che riguarda gli alimentari rifletto un attimo prima dell' acquisto. La cassa della  Coca Cola non  sarà una tentazione per i miei figli che mangiano già troppe schifezze? Non rischierò di buttar via ogni volta la metà del contenuto della bottiglia da 2 litri perchè, appena perde le bollicine, nessuno la vuole più?




Mangeremo tanto grana da finirlo prima che perda il suo aroma? Riusciamo a consumare tutto quel pezzo di prosciutto prima che si secchi e diventi un unico pezzo di carne salata?  Se gli spaghetti costano poco, ma, ne devo  comprare almeno 5 kg, rifletto su quanto mi potrà durare una tale quantità, sopratutto se in famiglia ci piace cambiare formato,  e se la nostra dispensa non è grande come quella di ristorante.

lunedì 3 settembre 2012

E oggi.....salsa!!!

..no  no che avete capito?! Niente danze caraibiche! Solamente una giornata a macinare i  pomodori dell' orto di casa, per ritrovare anche in inverno, il profumo meraviglioso, che solo le cose maturate e raccolte al momento giusto, ci sanno dare.



I pomodori, raccolti ben maturi,  vengono  stesi in terra  a perdere un pò di acqua per qualche giorno.

Questi giorni di attesa vengono  dedicati a procurare tutto l' occorrente: almeno tre pentole grandi , una macchina passa-pomodoro manuale o elettrica, una tappatrice per tappi a corona, alcune scatole vuote dove sistemare le bottiglie che riempiremo, e, appunto,  le  bottiglie in vetro scuro (di solito son quelle della birra)  che dobbiamo lavare e  sgocciolare per bene, vecchie coperte o tappeti , imbuto ,mestoli e presine a volontà.

Laviamo per bene i pomodori, tagliamoli a pezzi grossi e mettiamoli dentro una pentola,




 fino a quando non siano disfatti e pronti ad essere macinati,  ancora caldi, nella macchinetta passa-pomodoro.


 
 Il succo che otteniamo lo facciamo bollire per dieci, quindici minuti, lo saliamo, e facendo grande attenzione, lo imbottigliamo  senza neanche  togliere la pentola dal fuoco. A piacere, prima di questa operazione,  possiamo mettere qualche foglia di basilico ben lavata e asciugata sul fondo della bottiglia.


Tappiamo subito le bottiglie e  mettiamole dentro  le  scatole, che chiudiamo e copriamo con le vecchie coperte o i  tappeti, in modo che si il contenuto si raffreddi  più lentamente possibile.

 Appena la passata si è  raffreddata non  resta che conservarla in un luogo possibilmente fresco e buio.
Questo metodo è quello che uso  da almeno 15 anni, ed è a mio parere quello che conserva meglio la fragranza del pomodoro.
Non è un lavoro che consiglio a chi ha poca "materia prima", nel senso che, essendo un lavoro impegnativo, che oltre a sporcare un bel po di roba  e creare parecchia confusione,  necessita anche di un minimo di attrezzatura specifica,   ha senso soltanto, quando si hanno a disposizione almeno 4 cassette di pomodori, circa  60 Kg.
Per gli stessi motivi vi consiglio di farlo (se vi è possibile) in un angolino "da battaglia", può andar bene anche una veranda riparata, un garage ripulito...
State molto attente nel momento dell' imbottigliamento: il liquido deve essere bollente per potersi conservare a lungo e l' imbuto a volte fa brutti scherzi.
E' un lavoro da fare in compagnia, con un' amica, la mamma, una sorella; ci si aiuta e ci si diverte anche, se si prendono le cose con il giusto spirito.... infatti non è improbabile trovarsi rosse come...pomodori!
Quando aprirete le bottiglie, il sugo al basilico sarà  praticamente pronto, basterà aggiungere un po di olio e far cuocere pochi minuti!


lunedì 27 agosto 2012

Una ricarica con i cracker.






Limitare le uscite e nello stesso tempo non trovarsi mai sprovviste del necessario,   è solo una delle tante strategie che si possono adottare per provare a risparmiare qualcosina sulle nostre spese; ma.... naturalmente non basta solo questo! 
Un altro aiuto alle nostre tasche viene dalla scelta accurata e, sempre aggiornata, dei luoghi, dove i prezzi sono più economici. Al giorno d' oggi la scelta è enorme: si va dal grande  centro commerciale, al supermercato,al discount, al market di rione, al negozio che ci propone prodotti alternativi ( biologici, etnici...), troviamo tutto, quasi  dappertutto, un' infinità di prodotti,  marche e confezioni che sembra non finire mai.
 Come dei bravi investigatori tiriamo fuori la lente d' ingrandimento (non solo quella immaginaria) e cominciamo a fare le nostre analisi: pesi, ingredienti, prodotti, offerte, carte, punti, cartellini, scontrini. Confrontiamo i prezzi dei negozi dove acquistiamo la nostra merce e vediamo se, tra un punto vendita ed un altro ci sono delle differenze. 
Siamo sicure per esempio che gli stessi prodotti ,con la stessa marca e con la stessa grammatura, costino allo stesso modo in due negozi diversi? O che la differenza sia così minima che davvero non vale la pena preoccuparsene? Non avete mai la sensazione che.."lì costano meno i detersivi, e là costano meno gli alimentari."...?
Vi voglio fare un esempio di una cosa che mi è accaduta pochi giorni fa: mia figlia ama i cracker al riso, non li mangia spesso, ma, ogni tanto, mi lancia la fatidica frase -"mmm che buoni quei cracker al riso ....mi andrebbe proprio di mangiarne uno"-
Naturalmente una mamma premurosa che fa? Alla prima uscita al market esaudisce il desiderio della figlia, tanto più che li trova in offerta e li paga "solo" € 2,99,  e non i soliti 3 euro e 49.
Qualche giorno dopo, la stessa mamma premurosa, accompagna un amica a fare acquisti in un altro supermercato e così, tanto per dare un' occhiata, guarda il prezzo dei crackers al riso che, pur non essendo in offerta, costano €2,69. La mamma premurosa si sente un pochino, ma giusto un pochino, presa in giro.
In conclusione: la figlia della mamma premurosa consuma un  pacco di cracker con riso al mese, per cui , il risparmio va  dai 30 ai 70 centesimi . Ma se un' altra figlia di un' altra mamma premurosa, dovesse consumare 6 pacchi di cracker al riso al mese,  il risparmio potrebbe arrivare a più di 4 euro al mese! Direi che con un altro piccolo sforzo riusciamo a fare  una ricarica al cellulare ....con  il risparmio sui cracker.

martedì 7 agosto 2012

L a minestrina della semplicità.



In realtà questa minestrina potrebbe avere molti nomi : minestrina della tradizione, minestrina dei nonni, minestrina della leggerezza, ma giusto perchè qualcosa dovevo pur scegliere :o) ho preferito  scegliere questo!  Così si capisce subito che, in poco tempo, e con gli aromi che in cucina non mancano mai,possiamo preparare un buon primo piatto,  senza spendere quasi nulla.
Non vi sembri strano che vi proponga la ricetta di una  minestra proprio adesso che siamo in estate: se la gustate tiepida vi sazierà, ma senza darvi le calorie di un piatto di pasta o riso, e vi manterrà più fresche nei giorni di grande caldo.
Niente vi impedirà, se vi piace,di farla anche in inverno, quando magari si  esagera  con le calorie e si vuole mangiare qualcosa di frugale, o quando, nelle serate fredde si sente il  bisogno di un piatto caldo-caldo che riscaldi il pancino.
Gli ingredienti sono : un mazzetto di prezzzemolo, uno di basilico, un  pomodoro dolce e ben cotto (anche due), un bel pezzetto di cipolla, olio extravergine e sale. Aumentate o diminuite a piacere l' aroma che gradite di più.

In una casseruola mettiamo a riscaldare l' olio  e appena pronto  aggiungiamo la cipolla.


 Continuiamo con prezzemolo e basilico lavati e asciugati e infine il pomodoro  tagliato in due o più parti;



Facciamo rosolare bene per  circa 10 minuti fino a quando gli ingredienti non saranno ben appassiti,  questo punto aggiungiamo l' acqua necessaria  possibilmente già calda e facciamo insaporire per altri 10 minuti abbassando la fiamma  e aggiungendo il sale necessario.





Trascorso questo tempo  filtriamo il liquido con un colabrodo, aggiungiamo la pastina che preferiamo e portiamo a cottura.




Se volete raffreddarla in fretta vi suggerisco questo metodo "materno" (mio padre odia le minestra calda e mia mamma la pastina scotta) Riempite  il  lavello con acqua fresca e metteteci dentro la pentola a freddare, magari rigirando con un cucchiaio; a seconda della temperatura ambiente, può essere necessario cambiare l' acqua, in poco tempo avrete la minestra tiepida e la pastina della giusta cottura.

Mi auguro che la minestrina della semplicità vi piaccia, e perdonate se trovate qualche imprecisione.